Un Altro Piccolo Fermo...

Niente di preoccupante.
Semplicemente nei prossimi giorni sarò parecchio impegnato con diverse cosucce che mi sono piovute tra capo e collo improvvisamente ( ripeto niente di preoccupante, semplicemente, nei prossimi giorni  avrò davvero poco tempo per il blog)
Inoltre il 1° maggio sarà il mio compleanno, ma mai come quest'anno ho così poca voglia di festeggiarlo.



Così Nocturnia rimarrà chiuso per alcuni giorni, ci rivediamo quindi il 5 maggio, nel frattempo se avete voglia  e sentite la mancanza  del sottoscritto potete leggere la mia intervista con lo scrittore Gene O'Neill uscita Ieri ma per i soliti fail di blogger non correttamente segnalata nei vari blogroll.
Ci risentiamo tra qualche giorno.
A presto a tutti.

INTERVISTA CON GENE O'NEILL


Oggi vi presento la mia intervista con lo scrittore statunitense Gene O' Neill vincitore del Premio Bram Stoker, per tutti coloro che fossero desiderosi di approfondire QUI potrete trovare una breve scheda sullo scrittore.
Ringrazio lo scrittore per la sua disponibilità e gentilezza nel prestarsi al fuoco di fila delle mie domande.
Ringrazio anche lo scrittore italiano Alessandro Manzetti per avermi messo in contatto con il suo collega americano.
C'è però una terza persona che desidero ringraziare ed è mia moglie Venusia che mi ha revisionato la traduzione in un paio di punti.
A tutti voi auguro una buona lettura, aspetto i vostri commenti e pareri.

(For english version, please scroll down )

Nick: Ciao Gene, benvenuto su Nocturnia. E' un piacere averti come ospite.
Come prima domanda ti chiedo di parlarci dei tuoi inizi e del momento in cui hai deciso di diventare uno scrittore.

Gene O' Neill: La mia prima risposta stabilirà un poco di storia personale che servirà come riferimento per questa domanda ed anche per quelle successive.
Sono stato cresciuto dai miei nonni, due immigrati che possedevano solo un 2° e 3° grado di istruzione, e sono cresciuto in un ghetto vicino ad un cantiere navale - eravamo classe operaia, poveri insomma. Però loro amavano i libri e li hanno fatti conoscere anche a me. Ma, naturalmente, nel luogo dove sono cresciuto, nessuno aspirava a diventare uno scrittore. Noi volevamo diventare pugili, giocatori di basket o cose simili. Purtroppo molti tra noi sono diventati invece criminali ed, alla fine, sono finiti in prigione. Ma, penso di aver avuto sin da quei tempi una reale sensibilità da scrittore. Ma come il grande James Michener, ho cominciato a scrivere relativamente tardi, solo quando ho raggiunto i miei trent'anni.

Il Mio 25 Aprile.


Da più parti sento voci affermare che i morti sono tutti uguali.
Sento altri negare il valore della resistenza.
Penso a quelli che fanno di tutto per spezzare questo paese.
Poi penso a quei ragazzi morti tra il 1943 ed il 1945
perché credevano in qualcosa.
Perché credevano fosse giusto difendere un ideale di libertà.
Perfino la libertà di parola di quei coglioni che oggi disprezzano quei giovani.

Rispetto per tutti i morti.
Ma chi era dall'altra parte difendeva Aushwitz.
E chi oggi vuole spezzare questo paese.
Almeno oggi abbia il buon senso di rispettare quei giovani.
Il mio 25 Aprile è questo.

RAGNI (2013)

In attesa di proporre l'intervista con lo scrittore Gene O' Neill, per ingannare l'attesa vi presento la mia recensione di questo libro horror scritto dal giovane scrittore Claudio Vastano, libro uscito un paio di anni fa ma ancora facilmente reperibile.
Nel frattempo: Buon 25 Aprile a Tutti!


 Sinossi ufficiale: Charles MacDermhott è l’ultimo superstite della città di Revel e lotta strenuamente contro i ragni giganti che hanno scalzato l’umanità dal podio di specie dominante del pianeta Terra. Le giornate dell’uomo trascorrono in completa solitudine fino all’arrivo di Lucia; la ragazzina è in fuga da Jacksonville, l’inferno terrestre presidiato da orde di aracnidi corridori. Nessuno sa da dove provengano queste creature né chi le abbia create. C’è una sola certezza: non c’è modo di arrestarne l’avanzata. Se MacDermhott sembra abituarsi alla sua nuova condizione di “cacciatore eremita”, altri individui non sono dello stesso parere. Dalle ceneri della società umana divorata dai ragni giganti iniziano a emergere nuovi e più terribili mostri. Chi sono i misteriosi uomini in nero che tiranneggiano fra le strade di una città in rovina e quali sono le loro intenzioni? Mentre una nuova progenie di incubi si appresta a invadere Revel, MacDermhott comprenderà che la più terribile delle minacce può nascondersi soltanto nei meandri più reconditi della mente umana.


La prima volta che ho sentito parlare di Ragni è stato un anno fa, grazie ad un paio di post usciti su  siti solitamente ben informati: mi riferisco a questa recensione del McNab e a quest'altra de Il Flauto di Pan. Due blog molto interessanti, che all'epoca frequentavo abbastanza assiduamente mentre oggi, per meri motivi di tempo non riesco più a seguire quanto vorrei.
E me ne dispiace molto.

Dopo aver letto il libro, in sostanza posso dire di concordare con le opinioni di chi mi ha preceduto.
Ragni è un buon libro, un romanzo scritto bene da un autore - Claudio Vastano, classe 1975, originario di Lucca - che dimostra di conoscere  le regole del genere post- apocalittico. Il romanzo oltretutto omaggia i B Movie degli anni 50 s e  sa rendere in maniera discretamente adeguata le atmosfere da assedio tipiche dei libri e dei film horror anni 70s.
Ma non la cosa , almeno per me,non si ferma qui.

Caro Blog ti Scrivo...

Questo post nasce dalle riflessioni causatemi dalla lettura di questo post di Patricia Moll.
La mia amica ne approfittava per festeggiare un anno di attività ( a proposito: ancora auguri Pat!) e da questo ne scaturivano tutta una serie di riflessioni sui motivi per cui aveva cominciato a scrivere e per cui continuava a farlo. Nello stesso periodo il bradipo costretto alla lontananza dalla rete per un problema al suo computer (bentornato fratello! Ci eri mancato) raccontava qui di quanto gli fosse mancata la sua attività di scrittura quotidiana, il suo contatti ed anche il momento in cui scriveva i suoi pensieri.
Nel frattempo io però, mi ritrovavo per caso davanti al mio primo post scritto ben quattro anni fa.
Quattro anni! No, dico quattro anni sono un' eternità in rete!
Ore levate alla famiglia, al sonno,  ad un mare di altre passioni, alle scampagnate al sole, alla collezione di francobolli, ai nipoti, alla lettura, porca miseria perfino alle cose più ridicole e stupide che mi possano venire in mente che però in questo momento potrebbe venirmi il desiderio di fare invece di scrivere i miei post.

TALKING ABOUT GENE O' NEILL

Le avete chieste, le avete sollecitate quando le avevo eliminate, quindi ecco che con enorme gioia ( mia prima di tutto ) tornano le schede di presentazione dei futuri intervistati di Nocturnia.
Tornano quindi a grande richiesta i Talking About...
Stavolta l'ospite è uno scrittore famosissimo  nei paesi anglosassoni ma ancora poco pubblicato da noi (anche se le cose stanno lentamente cambiando,  come diremo verso la fine)

Preparatevi a fare la conoscenza con Gene O'Neill

Gene O' Neill  (classe 1938) è uno scrittore americano, attivo in tutti i settori della narrativa di genere ( un autore multiforme, quindi, anche se la sua maggiore specializzazione  rimane proprio ,l' horror )

O' Neill però prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura ha seguito la trafila classica degli scrittori USA, l'uomo infatti ha cercato di trovare una propria strada attraverso numerose attività differenti: il futuro scrittore nel corso degli anni ha lavorato come postino, è stato giocatore di basket, pugile dilettante e perfino prestato servizio come marine degli Stati Uniti.
Ma, nel 1979 qualcosa cambia,  frequenta i corsi del prestigioso Clarion West Writers Workshop e comincia così la sua lunga carriera professionale in veste di scrittore. Varie riviste specializzate, tra cui Fantasy and Science Fiction; Cemetery Dance Magazine e Twilight Zone Magazine (ed in anni più recenti anche la rivista digitale Apex Magazine ) cominciano ad ospitare i suoi racconti.
Ai racconti seguiranno splendidi romanzi.
Ed è una narrativa spesso ai confini dei generi, quella di O'Neill, le sue opere sono un riuscito mix di vari generi: Science fiction, fantasy ed horror,li racconti migliori dell'autore sono della fiabe dark apparentemente crudeli ma che nascondono una visione poetica ed altamente umanistica che cerca di coniugare al contempo emozione e riflessione.

ZOMBIES (2015)

Sam Coleman è uno dei pochi sopravvissuti di un mondo distrutto da un virus che ha trasformato la maggior parte della popolazione umana in mostri affamati di carne umana.
L'uomo non è certo migliore di altri,infatti  è riuscito a sopravvivere solo grazie ad una sfortuna sfacciata; adesso però è in cerca di sua figlia Stacy. Flebili segnali sembrano far credere che la bambina sia ancora viva, nascosta dai militari non si sa dove.
Nel corso della sua estenuante ricerca, Sam  riscopre la speranza e si riappropria della propria umanità.  Arriva così l'incontro con Josh, un altro bambino di cui Sam finirà per diventare una sorta di figura paterna; arriva anche l'incontro con altri gruppi di sopravvissuti.
Ma la civiltà può essere ricostruita? Oppure la razza umana è costretta a ripercorrere sempre gli stessi medesimi errori?
Mentre Sam si pone tutte queste domande, mentre Serge La Pointe un ex attore canadese divenuto leader dei superstiti tenta di trovare un posto dove ricominciare per lui e per tutti i suoi compagni....gli zombi continuano ad aumentare.
E ad assediare i vivi.

Che i cari vecchi morti viventi siano di moda non è un segreto per nessuno, una buona parte - non tutta certamente, ma di sicuro una parte fondamentale del merito per la nascita di questa moda è stato l' arrivo nel 2005 del primo numero del fumetto The Walking Dead  ( comics che continuo a leggere sempre con grande piacere ) e poi, qualche anno dopo, è arrivato anche il successo planetario del serial televisivo ( che invece mi lascia altamente perplesso a causa delle numerose cazzate ingenuità presenti puntata dopo puntata ) tratto dal medesimo fumetto.

GUARDIANI DELLA GALASSIA (2014)

Il giovane Peter Quill, subito dopo la morte per cancro della madre viene rapito da un gruppo di predoni extraterrestri chiamati Ravagers.
Quill cresce nello Spazio, diventa uno di loro, ma durante una missione quando ruba una misteriosa sfera chiamata Orb attira troppe attenzioni su di sè.
C'è l'estremista Ronan detto il distruttore che gli sguinzaglia dietro la sicaria Gamora, ci sono due bizzarri cacciatori di taglie: l'albero vivente Groot ed il procione geneticamente modificato Rocket Racoon che cercano di catturare il predone.
C'è però anche l'impero dei Nova che vorrebbe impedire a Ronan d'impossessarsi della sfera Orb.
Ma dietro tutto c'è il tiranno Thanos che soffia sulle braci della precaria pace galattica per scatenare un nuovo e più distruttivo conflitto tra le razze e tra i mondi abitati.
I nemici saranno quasi obbligati a trasformarsi in alleati: catturati dall'Impero Nova e condotti in prigione Peter Quill; Gamora; Groot e Rocket Racoon dovranno unire le forze per cercare di scappare prima e sopravvivere poi.
Con loro ci sarà anche un altro prigioniero chiamato Drax il Distruttore che vorrebbe vendicare la morte della sua famiglia perita per mano di Ronan.
Sono nati i Guardiani della Galassia.

Nei mesi scorsi ne hanno parlato un po ovunque.
Quasi sempre in maniera entusiastica.
Per Guardiani della Galassia sono anche stati scomodati progenitori e confronti illustri, in molti ci hanno voluto vedere una sorta di Star Wars aggiornata agli tempi recenti.
Immagine vera ma sicuramente parziale e non certo conclusiva.
Di sicuro Guardiani della Galassia è stato una delle pellicole evento dell'anno che si è appena concluso, ma è anche stata quella su cui i Marvel Studios avevano  maggiormente puntato gli occhi all' interno di quella che loro stessi avevano ribattezzato come "fase due".
 Prendere un gruppo di Supereroi  se non minori sicuramente secondari e renderli protagonisti di un  blockbuster non era sicuramente facile.
Non dico una sfida rischiosa, però sicuramente c'era qualche incognita in più rispetto a personaggi  come gli Avengers o ad Iron Man.

Arriva il Boomstick Award 2015.

Per partecipare ad un meme non si è mai completamente in ritardo, sopratutto perché essendo la maggior parte delle regole già scritte, la cosa mi permette di poter scrivere un post quasi in completo riposo.
Le cose poi si si semplificano poi ulteriormente quando si tratta del Boomstick Award.

Cos’è il Boomstick? È il bastone di tuono di Ash ne L’Armata delle Tenebre. Una doppietta Remington, canne d’acciaio blu cobalto, grilletto sensibilissimo. Magazzini S-Mart, i migliori d’America.
Perché un Boomstick?
Perché il blog è il nostro Bastone di Tuono!

Come si assegna il Boomstick?
Niente di più facile: dal momento che in giro è un florilegio di premi zuccherosi per finti buoni (o buonisti) & diplomatici, il Boomstick Award viene assegnato non per meriti, ma per pretesti.
O scuse, se preferite.
Nessuna ipocrisia, dunque.

E ricordate, il Boomstick non ha alcun valore, eccetto quello che voi attribuite a esso.
Ecco il banner dell’edizione 2015:


RITORNO A DUNWICH (2013)

Il 15 marzo 1937 moriva H.P.Lovecraft.
Sono passati quasi novanta anni da quel giorno e molte cose sono cambiate.
In vita Lovecraft era  stato uno dei tanti scrittori che faticavano a sbarcare il lunario, sconosciuto ai più se non ad altri artisti della sua cerchia e ai pochi lettori delle riviste pulp come Weird Tales o Amazing Stories.
Oggi, dopo novanta anni lo stesso autore viene considerato uno dei padri nobili dell' horror ed anche uno dei precursori della fantascienza moderna.

Oggi la sua influenza, la sua importanza viene ormai riconosciuta da tutti i critici, perfino da quelli più ostili al genere.
E' stato però un cammino lento, una comprensione ed una diffusione delle sue opere avvenute per gradi, anche nel nostro paese al punto che" lovecraftiano "è diventato un aggettivo pregnante, un modo di classificare una ben precisa  concezione della narrativa del terrore.

Resta da chiedersi cosa sarebbe oggi la letteratura del Terrore e del perturbante senza le invenzioni lovecraftiane, senza i Miti di Chtulhu, senza pseudobiblia come il Necronomicon oppure senza Arkham e le altre fittizie località del New England immaginate dallo scrittore di Providence.
Una domanda simile se la devono esser rivolta all'interno delle  romane Dunwich Edizioni- una piccola casa editrice nata nel 2013.
La risposta è stata questa antologia .


BILL CARDILLE, IL CRONISTA DELL'APOCALISSE. - Seconda Parte

La prima parte di questo post è uscita qui.


UNA PREMESSA INIZIALE.

La Notte dei Morti Viventi è stato uno dei film più influenti di tutta la storia della cinematografia. Di solito un qualsiasi recensore o studioso ma anche un semplice appassionato come posso essere io che si trovi a parlare di questo lungometraggio porrà la attenzione sua e di chi legge sempre sugli stessi temi: la novità dell'argomento, la critica sociale presente nella pellicola, la proposizione della figura degli zombie antropofagi, la distruzione della famiglia intesa come istituzione, nonché una continua denuncia dei mali del consumismo.

Al massimo preferiremmo ricordare il coraggio dimostrato da George Romero nello scegliere un attore afroamericano come Duane Jones nel ruolo del protagonista ( e nel 1968 questa non era per niente una scelta scontata).

Bill Cardille alla presentazione di Chiller Theater
la sua trasmissione più famosa.

Ora, non mi fraintendete:  tutti questi elementi indubbiamente nei film di Romero c'erano, ci sono e rimarranno sempre come meriti nella filmografia del regista americano.
Però, spesso dimentichiamo che tutti questi erano solo una parte della poetica romeriana, solo alcuni tra i tanti dettagli ,spesso anche semplicemente sottintesi nella mente del regista. A volte nemmeno così espliciti o inseriti in maniera cosciente da Romero all'interno delle sue opere. Tanto per cominciare lo stesso cineasta ha più volte dichiarato di aver voluto scegliere Duane Jones non per motivi politici, non in quanto attore di colore ma solo perchè tra tutte le sue conoscenze Jones era uno dei pochi che sapesse recitare.
Tutto questo rende meno rivoluzionario La Notte dei Morti Viventi come film?
Sicuramente no, semmai la modernità, l'aspetto rivoluzionario in Romero sta proprio nell'aver voluto scegliere un attore solo perché bravo e non in quanto quota razziale.

BILL CARDILLE, IL CRONISTA DELL' APOCALISSE. - Prima Parte.

La sera del 1 ottobre 1968 venne proiettato in prima visione assoluta in un unico cinema di Pittsburgh, un piccolo film realizzato in economia da un gruppo di speranzosi filmakers della città.
Ci furono parecchie polemiche e quel minuscolo cinema, il Fultom Theatre si attirò numerose critiche da parte dei benpensanti per aver permesso ai teen agers dell'epoca di assistere al film.
Una produzione dalle scene molto gore, peraltro,  dal momento che si trattava di un horror che infrangeva molti dei tabù dell'epoca.
Ma gli abitanti della zona di Pittsburgh e di tutta la contea di Allegheny (ed in particolare quelli della cittadina di  Evans City dove il nostro film venne effettivamente girato ) reagirono appassionatamente. Per quegli abitanti si trattava del "loro" film, del "film di Pittsburgh".
 Un qualcosa  che -evento più unico che raro per l'epoca, non veniva realizzato ad Hollywood, non in un futuribile studios californiano ma a casa loro.

Accade in Italia #3: Nuove Segnalazioni Letterarie.

Buona Pasqua a tutti!
Torna l'appuntamento con la rubrica mensile Accade in  Italia, il mio scopo è quello di offrire un piccolo spazio cumulativo di segnalazioni su libri e case editrici che operano nel fantastico, autori esordienti, già affermati, auto prodotti o sotto editori (mai quelli a pagamento, però)

Alessia H.V., 'Kublai Khan and the Invisible cities'.
Nel frattempo continuo anche a presentare le splendide illustrazioni di Alessia del blog Sicilianamente . e verso la fine del post, per la prima volta su Nocturnia, anche una di Paola Cocchetto del blog  IllustrArt
Belle anche queste, vero ?
Mi sembra questo un ottimo modo anche per far pubblicità ai giovani illustratori.
Cominciamo con alcune segnalazioni, arrivatemi a marzo (diventano sempre di più ) tutte rigorosamente in ordine di arrivo.
Cominciamo?

1) XXI Trofeo RiLL, PER IL MIGLIOR RACCONTO FANTASTICO.

Dalla RiLL mi giunge questa comunicazione che volentieri diffondo:

Comunicato Ufficiale:

La scadenza per partecipare al XXI Trofeo RiLL è prorogata al 24 aprile 2015.
Il Trofeo RiLL è uno dei più importanti e longevi premi letterari italiani per racconti fantastici
ed è organizzato dal 1994 dall´associazione RiLL Riflessi di Luce Lunare, col patrocinio del festival internazionale Lucca Comics & Games e della Wild Boar Edizioni.

Possono partecipare al concorso racconti fantasy, horror, di fantascienza e, in generale, ogni storia che sia, per trama o personaggi, "al di là del reale".
Da alcuni anni partecipano al Trofeo RiLL 200-250 racconti a edizione, provenienti dall´Italia e dall´estero (Australia, Giappone, Uruguay, USA, paesi dell´Unione Europea...).

I migliori racconti del Trofeo RiLL sono pubblicati (senza nessun costo/ contributo per i
rispettivi autori) nelle antologie annuali della collana "Mondi Incantati" (ed. Wild Boar), curata da RiLL dal 2003 e attualmente giunta alla dodicesima uscita.
Inoltre, il racconto primo classificato del XXI Trofeo RiLL sarà tradotto e pubblicato:
- in Irlanda, sulla rivista letteraria Albedo One (già vincitrice dell´European Science Fiction
Award);
- in Spagna, su Visiones, l´antologia annuale dell´AEFCFT - Asociación Española de
Fantasía, Ciencia Ficción y Terror.
L´autore del racconto vincitore riceverà, infine, un premio di 250 euro.

Nella fase di selezione, tutti i racconti partecipanti al XXI Trofeo RiLL saranno valutati in
forma anonima, considerando in particolare l´originalità della storia e la qualità della scrittura.
I dieci racconti finalisti saranno poi sottoposti alla giuria del concorso, che deciderà quali
racconti premiare e pubblicare sull´antologia 2015 della collana "Mondi Incantati".
Sono giurati del Trofeo RiLL, fra gli altri, gli scrittori Donato Altomare, Pierdomenico
Baccalario, Mariangela Cerrino, Giulio Leoni, Gordiano Lupi, Massimo Mongai, Massimo
Pietroselli e Sergio Valzania; gli accademici Arielle Saiber (Bowdoin College, Boston, USA) e
Luca Giuliano (Università "La Sapienza", Roma); e i giornalisti e autori di giochi Andrea
Angiolino, Beniamino Sidoti e Renato Genovese (quest´ultimo anche direttore del festival
internazionale Lucca Comics & Games).

Ciascun partecipante al XXI Trofeo RiLL riceverà in omaggio una copia dell´antologia "Mondi
Incantati" realizzata nel 2014: "LA MALEDIZIONE e altri racconti dal Trofeo RiLL e dintorni",che prende il nome dal racconto vincitore del XX Trofeo RiLL, scritto da Michele Piccolino.
Oltre ai migliori racconti del XX Trofeo RiLL, il volume ospita i racconti vincitori di SFIDA
2014 (altro concorso curato da RiLL), e quattro racconti vincitori di premi letterari europei per
la letteratura fantastica (il Premio Nova, Finlandia; il Premio Domingo Santos, Spagna; l´Aeon
Award Contest, Irlanda; il James White Award, Regno Unito).

La cerimonia di premiazione del XXI Trofeo RiLL si svolgerà a novembre, durante il festival
Lucca Comics &Games 2015.

Per maggiori informazioni sul XXI Trofeo RiLL si rimanda al bando di concorso e
al sito di RiLL.

2) "PINK FUTURE"  -SCRITTO DA MICHELE BOTTON.

 Mi scrive Michele Botton  da Piove di Sacco in provincia di Padova a proposito del suo libro:



Parte della Sinossi Ufficiale: 

Siamo nel 2114, poco più di un secolo da oggi, il mondo non è cambiato poi molto, innovazioni tecnologiche a parte la vita degli esseri umani procede con i consueti problemi quotidiani. A essere cambiata radicalmente è la società e la mentalità delle persone: oltre il 95% del potere socio-economico è in mano alle donne e la popolazione maschile è ridotta a meno di un quarto del totale globale in seguito alla “epidemia di re Erode” che l’ha decimata. Il mondo al femminile però funziona alla perfezione, non ci sono più guerre e regna un benessere diffuso. Unico neo: l’uomo è relegato ad un ruolo di contorno, quello, per intenderci, che un tempo, mettiamo alla fine della seconda guerra mondiale, era prerogativa delle donne.

In questo mondo si muove il nostro protagonista, Andrew Brown, cronologo (studioso del flusso temporale) e collezionista di vecchi libri. Costui decide di “estrarre” dal passato un volume scritto da un proprio antenato. Sì, i viaggi nel tempo sono divenuti una realtà anche se sono del tutto inutili perché il passato è immutabile, non si può infatti cambiare la storia o interagire con gli eventi. Eppure un piccolo margine di movimento c’è: si può prendere o mandare qualcosa nel passato, sempre che sia già scritto che tale atto sia (o sarà) fatto. Estrazione è appunto il termine utilizzato per indicare il “prelevare qualcosa dal passato”.

Purtroppo Andrew commette un errore, dal 2012 estrae anche un giovane spavaldo e irriverente, Johan Sawyer. A un controllo in rete Andrew scopre che la situazione non è grave come sembra, Johan avrebbe vissuto nel proprio tempo fino alla vecchiaia e avrebbe pure scritto un romanzo di fantascienza sul mondo visto in quel viaggio, il “Pink future” appunto, il futuro in rosa dove
vive Andrew. L’assioma del passato immutabile dà loro perciò la certezza che Johan sarebbe stato mandato sano e salvo indietro, è già scritto, non si può sbagliare. Forse. Forse però non tutto è semplice come sembra.

I problemi non tardano ad arrivare: l’estrazione dal passato però ha fatto scattare gli allarmi dell’organo governativo che vigila sui crono-furti, puniti con pene severissime, il CTT, il comitato di tutela temporale. Ne segue una caccia all’uomo spietata, indagini e fughe che sfruttano tutte le tecnologie a disposizione. Tutto fino a colpi di scena che rimescoleranno del tutto le certezze dei protagonisti e del lettore.

Titolo: Pink Future
Autore: Michele Botton.
Genere: fantascienza distopica / thriller futuristico
Casa editrice: GDS edizioni
Pagine: 230
Prezzo: ebook (mobi/epub) 2,49€ / cartaceo 14,90€
Pagina facebookhttps://www.facebook.com/NewPinkFuture?fref=ts

L'AUTORE: 

Michele Botton, padovano, classe 1977. Nonostante gli studi non strettamente umanistici, prima un istituto tecnico commerciale per ragionieri e in seguito la facoltà di scienze statistiche, ha sempre coltivato una grande passione per la lettura e la scrittura. Passione rivolta anche al campo dei fumetti che gli ha consentito di gestire una libreria specializzata per quattro anni. Attualmente impegnato nel campo della ristorazione.
Pubblicazioni:

- 2013 ebook “La bambina che abitava sotto una lapide (e altre storie poco allegre)” raccolta di racconti horror.

- 2013 ebook “La stravagante estate dei miei diciassette anni”.

- 2014 contribuisce con il racconto “Singolarità” all’antologia “Matrix Anthology” per Homo Scrivens Edizioni.

- 2014 contribuisce con il racconto “SH 2.0” all’antologia “Dreamscapes - i racconti perduti - volume 2” per GDS edizioni.

- 2015 romanzo “Pink Future” per GDS edizioni.

 3) GLI AUDIOLIBRI HORROR & SCI FI IN MP3 DI GIORGIO BORRONI



Mi scrive anche Giorgio Borroni un traduttore che di recente si è dato alla narrativa a proposito di tre audiolibri da lui prodotti in formato mp3. Come traduttore  Borroni ha lavorato con diverse case editrici, tra cui la  la Feltrinelli per la quale ha curato una edizione di Frankenstein pma è stato molto attivo anche nel campo della traduzione di fumetti  Mentre per quanto riguarda i tre audiolibri possiamo dire che si tratta di 3 opere di varia durata. Hello, Darkness parla di un reduce del Vietnam che passa delle notti insonni tormentato dal fantasma di un commilitone e per di più se la deve vedere con un serial killer. Orrore d'Autunno viene definito dal suo stesso autore come un mix di Arancia Meccanica e Oculus, dove l'esoterismo si unisce allo splatter puro.Infine Midnight Club è un racconto fantascientifico in salsa horror-cyberpunk.
Il link per l'acquisto è questo: http://www.ilnarratore.com/autori/idx/1113/Borroni-Giorgio.html

L'AUTORE

Giorgio Borroni è nato nel 1977, si è laureto in Lettere presso l'Università di Pisa e ha conseguito il diploma in Fumetto  presso la Scuola Internazionale di Comics di Firenze, ha curato e tradotto le edizioni di 'Frankenstein' di Mary Shelley per Feltrinelli e di 'Dracula' di Bram Stoker per Barbera. Ha tradotto anche 'Io Morirò domani', un thriller scritto da  Dawood Ali McCallum per le edizioni  Giunti. Grande  appassionato di fumetti, ha trasformato questa sua passione in attività professionale collaborando con editori come BD e J-Pop per la traduzione di graphic novel come 'Parker' del grande  Darwyn Cooke,la famosa 'Body Bags' di Jason Pearson, 'Battlechasers' dell' altrettanto grande Joe Madureira e anche di diverse serie manga. Come autore il suo racconto, 'L'America che non Conosci', è stato pubblicato da Dunwich sull'antologia horror 'La Serra Trema'. E' anche illustratore ed in questa veste ha lavorato su numerose copertine di Anonima GDR webzine e sul numero 7 della rivista digitale Altrisogni, edita da Delosbooks.

E anche per questo mese questo lunghissimo articolo di segnalazioni si conclude, ringrazio ancora tutti voi per l'attenzione e rinnovo i miei auguri di Buona Pasqua a voi e a tutte le persone acui volete bene.
Prima di chiudere vi lascio con questa illustrazione di Paola Cocchetto.

Paola Cocchetto  Sirenetta  
Non è attinente alla Pasqua, ma è molto bella lo stesso. Inoltre, visto che Paola sta affrontando un certo cambiamento nella sua vita ( un trasferimento in un' altra città ) mi sembra giusto incoraggiarla così, che il futuro per quanto strano può anche darci molto e farci crescere.
Noi ci rivediamo martedì 7 o mercoledì 8.
Di nuovo Auguri a tutti!

INTERVISTA CON ALESSANDRO GIROLA (ALEX MCNAB)

Nuova Intervista Nocturna per festeggiare Pasqua.
Con l'intervista odierna chiudiamo il ciclo del Mese della Fantascienza Italiana, anche se questo non porrà certo termine mio interesse per l'argomento. Presto infatti usciranno nuove recensioni, articoli ed interviste, solo che torneranno anche gli interventi sulla situazione estera e il materiale italiano sarà intervallato da quello sul resto del mondo. Visto il successo dell'iniziativa niente però vieta di ripetere Il Mese della Fantascienza Italiana anche nel 2016.
L'ospite odierno è Alessandro "Alex mcNab" Girola, uno dei più conosciuti tra gli autori auto-prodotti, con lui parleremo non solo dei suoi lavori letterari ma cercheremo di spostare il focus su quel peculiare mondo che è il self-publishing italiano.
Con quest' intervista chiudo anche un altro cerchio: Alessandro Girola è stato uno dei primi blogger che ho cominciato a seguire in rete quando nel 2009 mi sono affacciato nel rutilante mondo di Internet ed oggi mi sembra davvero di concludere un epoca ed aprire un nuovo ciclo di attività per me in quanto blogger e per Nocturnia.
Prima di cominciare voglio ringraziare Alessandro Girola per la sua disponibilità mentre a tutti voi auguro una buona lettura.
Nel frattempo: Buona Pasqua a tutti quanti! Ci rivediamo dopo Pasquetta!

Nick:  Ciao Alessandro. Benvenuto su Nocturnia. Come prima domanda ti chiedo di raccontarci dei tuoi inizi e del momento in cui hai deciso di diventare uno scrittore.

Alessandro Girola:  Ciao Nicola, grazie dell'ospitalità! Non ho mai deciso di diventare uno scrittore. Diciamo che mi è sempre piaciuto scrivere e che, anno dopo anno, ho maturato la voglia di provare a propormi al pubblico. Sicuramente Internet 2.0, ossia la versione "social" e interattiva del Web, mi ha spinto a creare una rete di lettori fin da principio interessati alle mie storie. Per una persona come me, che si è sempre posta molti dubbi sul se e come porsi al pubblico, questo è stato un bell'incentivo a proseguire. Poi, ok, se lo vuoi sapere, scrivo storie fin da quando ero adolescente (forse anche da prima), ma fino ai trent'anni non ho mai fatto leggere niente a nessuno, o quasi.

Napoli è uno stato dell' Animo.

C'è una frase  su Napoli attribuita a Goethe e riportata da Benedetto Croce che recita più o meno così:  "Napoli è un paradiso abitato da diavoli", Goethe probabilmente non ha mai pronunciato queste parole, però penso che rendano bene.

In questi ultimi anni c'è un altra frase che è diventata famosissima e che sostiene : " Chi visita Napoli piange due volte, quando arriva e quando parte"; non c'è bisogno che ne ricordi la provenienza, chiunque abbia visto Benvenuti al Sud, l'avrà senza dubbio riconosciuta ed anche questa è molto rappresentativa.



Almeno, lo è stata per me, esprime molto bene la valanga di emozioni che mi hanno praticamente seppellito durante la mia visita napoletana.

Vedete, io mi definisco scherzando ma non troppo, come un napoletano della diaspora.
Vivo al Nord, in una zona che amo e che rispetto profondamente, però mi sento napoletano fino al midollo. Magari non parlerò in dialetto, magari possiedo una cadenza non propriamente partenopea però gioisco ogni volta dei piccoli miglioramenti della mia città di nascita e sto male per gli infiniti passi indietro che la affliggono.
E sicuramente, alle volte vorrei vedere diversi atteggiamenti da parte dei miei concittadini, ma amo la mia terra di un amore sanguigno difficile da esprimere a parole.
Probabilmente è per questo che ai miei intervistati, siano questi di Roma di Milano, di New York o di Poggibonsi io faccio molte domande sul rapporto che hanno con la propria terra.
Perché  almeno su questo penso che ci si possa sempre capire.

Ecco, desideravo questo viaggio, provavo nostalgia anche per dei nipoti nati l'anno scorso e mai visti se non in foto o su video, provavo nostalgia per i colori ed i sapori della mia terra.

Nick con Fabio Lastrucci

Oggi che sono tornato posso affermare che questo viaggio mi è servito, ho rivisto la mia famiglia, i miei nuovi nipoti ( due maschietti ed una femminuccia, nati nel 2014 ) mi hanno rubato il cuore, a quanto pare con l' età lo Zio Nick si ammorbidisce. Inoltre ho rinsaldato alcuni legami e ad incontrarmi con alcuni amici che non rivedevo da anni. Ne ho approfittato anche per conoscere finalmente dal vivo un paio di persone che, tramite Nocturnia, avevo conosciuto in rete come lo scrittore Fabio Lastrucci ( tra le altre cose abbiamo subito telefonato al comune amico Max Citi per chiedergli che tempo facesse a Torino, dato che a Napoli si moriva di caldo...vabbé anche e sopratutto per parlare di editoria, libri e nuovi progetti, ma sopratutto per parlare di meteorologia e clima )

Napoli è uno stato d' animo, mi è capitato di pensare in questi quattro giorni rivedendo la gente del luogo, sempre pronta ad empatizzare con gli altri, a solidarizzare tra loro, oppure a ridere dei propri stessi difetti.
Mi è capitato di pensarlo davanti alle Piazze piene di sole ed anche davanti ai bui e stretti vicoli del centro storico, mi sono riscoperto sorridente passeggiando sul lungomare o mentre notavo le varie comitive di turisti.

Certo non tutto è stato piacevole, alcune librerie storiche non ci sono più, non c'è più la gloriosa catena di librerie Guida, non c'è più la Fnac ed il dispiacere è solo parzialmente risollevato dallo sbarco della libreria Ubik in Campania. Resistono però i Teatri, resiste l'attività culturale della Città.
E questo è sempre un buon segno.



Napoli è uno stato d'animo, dicevo, e me ne sono accorto l'ultimo giorno di permanenza, quando cercavo di rispondere ad alcune mail arrivatemi via smartphone.
Ho alzato il mio sguardo e mi sono reso conto che mi trovavo su un tavolino all'aperto di un ristorante vicino a Piazza Plebiscito, avevo appena mangiato un piatto di Paccheri al Pesce Spada ed uno di frittura di pesce, c'era un bel cielo limpido sopra di me, ero con la donna che amavo.
" Ma che coglione che sono" mi sono detto.
Ho spento lo smartphone e mi sono goduto quello che stavo vivendo.
Alle volte basta questo, non credete?

Naturalmente mi siete mancati tutti quanti, ci rivediamo tra qualche giorno con l'intervista ad Alex McNab e per gli auguri di Pasqua.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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