I SENZA TEMPO .




"Non è che sia successo: succede; non è che io fossi lì: loro sono quì.
Io per una volta ho guardato. Non so che cosa siano: senza tempo, hanno detto, se lo erano non sono più umani.
Hanno il potere di farci credere ciò che vogliono, ci sprofondano nel passato, ci derubano del presente, ci hanno tolto il futuro.
Ci impongono il loro delirio disturbato, senile.
Non so come ci riescano: lo fanno."

Dal monologo di Clara a pagina 94.








Difficile credere che il romanzo I SENZA TEMPO sia lungo nemmeno cento pagine, certo possiamo aggiungere un altra cinquantina contenenti alcuni racconti di appendice, però il romanzo in sé stesso è minuscolo.
E qui arriva la prima sorpresa.
Una sorpresa positiva, che smentisce in pieno tutti le teorie sul fatto che un libro oggi per comunicare qualcosa debba per forza assumere le dimensioni di un piccolo Mammuth;  ne I SENZA TEMPO non solo c'è una trama appassionante e leggibile ma anche un potente  sotto-testo e un ancor più fondamentale  meta-testo.

I SENZA TEMPO con la scusa di offrirci un romanzo  posto a metà tra l' Horror e la Fantascienza ci presenta una crudele metafora della situazione italiana; tutto comincia ai giorni nostri con il risveglio di una misteriosa creatura: Monostatos.
Monostatos  ci viene descritto come un minaccioso vecchio, un eterno negromante che tra le altre cose ha anche il potere di portare  sopra le cose una, nemmeno troppo, sottile patina di passato.
Ma l'essere è anche un cannibale, che per potersi mantenere nel suo stato d'immortale è costretto a mangiare carne di bambino.
In più sembra che la cosa gli piaccia.

Alessandro Forlani.

Ed è a questo punto che comincia tutta la sarabanda. perché il negromante si risveglia proprio all'interno di una scuola e gli eventi che ne seguiranno influenzeranno le vite di un pugno di persone.
C'è il bidello Stefano, c'è una ragazzina di Nausicaa, che da quel giorno sceglierà di farsi chiamare Nauzika, c'è il piccolo nerd Daniele, c'è la  reporter  di primo pelo Clara, che quel giorno vedrà segnata indelebilmente la sua carriera...e poi c'è il "biondo" o se preferite Rommel, l'ucraino un piccolo disadattato, quasi alle soglie dell'autismo.
Teniamoli presenti tutti quanti, un piccolo gruppo di figure borderline, teniamoli da conto, dal momento che l'autore Alessandro Forlani si rivela un maestro nel tratteggiare queste figure di disadattati; in particolare quelle femminili.
Le donne di Forlani sono spesso figure a tutto tondo, capaci di grandi gesti di coraggio o di umanità ma anche di  infiniti abissi di abiezione, però ricordiamoci anche di questo elemento: nell'universo Forlaniano è la donna che porta su di sé i destini del mondo.
Più defilati, meno completi, meno risolutivi i personaggi maschili: tutti meno uno, quello all'apparenza più folle di tutti, in grado di opporsi al potere del male proprio grazie alla sua natura di "diverso".



Superata la fase iniziale, Forlani segue i destini delle sue creature nel futuro: prima nel 2024 e poi verso l'epilogo della vicenda nel 2036 in un Italia sempre più povera, sempre più istupidita e dove la tecnologia funziona sempre meno. Un mondo in cui Monostatos non è certo il solo "Senza Tempo", dove annidati nelle posizioni che contano, tra le pieghe del potere ci sono altri come lui.
Molti altri.
Difficile non scorgere una satira, una critica al sistema di potere a stampo gerontocratico della società italiana, difficile non cogliere i riferimenti alla cronaca di tutti i giorni. Ancora più difficile non scorgere la metafora che I SENZA TEMPO fa della difficile situazione  giovanile alle prese con un paese svuotato di tutte le ricchezze e di ogni promessa di futuro dalla rapacità delle oligarchie di potere.
Forse sono io che sbaglio, probabilmente questa è solo una mia chiave di lettura, ma è comunque la lettura che ne do io.

Vorrei porre l'accento anche sul linguaggio utilizzato da Forlani nel suo romanzo: un linguaggio forbito, forse demodé ma in questo caso stilisticamente adatto sia nella sintassi che nel lessico.
Ne I SENZA TEMPO ho visto usare espressioni  ad esempio come "Cachinni" che era dai tempi di Lovecraft o di Clark Ashton Smith che non vedevo più usare.o stesso termine Negromanzia è da parecchio che è poco utilizzitato. L
E questa è la seconda sorpresa positiva: un inversione di tendenza contro l'imbarbarimento e la semplificazione della lingua italiana, un esplorazione delle sue ricchezze espressive.

C'è un particolare che ha un poco sminuito il mio entusiasmo, però è cioè il vedere alcuni personaggi introdotti e poi non sviluppati fino alla fine anzi lasciati un po a sè stanti, penso ad esempio agli amici di Rommel messi quasi su un binario morto della narrazione.
Questo però rappresenta l'unica pecca del romanzo breve.
Per il resto gli appassionati di manga, anime, film o fumetti di genere troveranno infiniti riferimenti, infinite citazioni che daranno ulteriore gusto alla lettura, chi bazzica la rete troverà un inside joke proprio nel racconto finale tra quelli scritti da Forlani a compendio del suo romanzo.
Il racconto si chiama ALL'INFERNO, SAVOIA e ci sono personaggi chiamati casualmente: Mana; Siena; Greco; Gianola; Benuzzi;Santini e Girola.
Vi ricordano qualcuno?

NOTE TECNICHE: I SENZA TEMPO ha fatto incetta di premi, oltre all'ultima edizione del Premio Urania ha conquistato anche il Premio Kipple. Urania come sappiamo ha pubblicato il romanzo e i cinque racconti scritti da Forlani nel numero 1588 in edicola questo mese di Novembre. A completare il tutto sono presenti altri due racconti: LO SCAMBIATORE di Marco Migliori vincitore del Premio Stella Doppia e SUBURBI@ DRIVE di Dario Tonani.

20 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Breve ma denso, verissimo. Io l'ho apprezzato subito, e d'altronde Alessandro ha un talento innegabile.

Boh non so mah ha detto...

Lo sto leggendo adesso. Sono quasi alla fine e io esco un pelino dal coro... ma solo un pelino ;)
Infatti il romanzo è molto bello, pieno di tutto ed è una chiara mazzata al sistema Italia, come dici tu. Però, ma devo ancora finire eh!, mi trovo un pò spiazzato dall'attualità forzata dello sfondo sf. Mi spiego meglio (e ripeto: magari mi sbaglio!): vedo passare nel 2024 ipad e pc obsoleti... boh? Magari un peluzzo di fanta-tecnologia in più non avrebbe fatto male. IMHO naturalmente.
In ogni caso rimane una lettura davvero buona e interessante! :)

Temistocle Gravina ha detto...

bella recensione, che affronta un po' tutti i temi che ho trovato anch'io da sottolineare sul testo. Sicuramente il libro di Forlani è "senza tempo", nel senso che è fuori da tutti gli schemi.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano.
E' vero. Forlani ha un talento innegabile, io l'avevo scoperto ai tempi del racconto TLALOC VERRA' nell'antologia UCRONIE IMPURE e con questo libro posso solo confermare l'impressione positiva che ebbi all'epoca.

Nick Parisi. ha detto...

@ Eddy.
Guarda, sul blog di Urania ci sono stati alcuni puristi che hanno lamentato proprio questo aspetto,inizialmente anche io avevo avuto dubbi su questo aspetto. La risposta che mi sono dato è questa: il governo occulto dei "Senza-Tempo", la loro negromanzia ha tenuto l'Italia del futuro in una sorta di limbo, in cui il paese è rimasto fuori dal mondo rimasto ancorato a schemi e a tecnologie vecchie.
Più o meno quello che è capitato veramente in questi venti anni.
Questa però è solo la mia opinione, la mia chiave di lettura.
Magari sbaglio, eh...;)

Nick Parisi. ha detto...

@ TIM.
Già veramente il libro di Forlani affronta tanti temi e la cosa interessante è che lo fa in poche pagine.

Boh non so mah ha detto...

Forte la tua chiave di lettura... ci penso e ti dico appena finisco.

ps: ti mando in pv un piccolo regalino. Non immediato, lasciami un attimo di tempo, ma spero ti faccia piacere!

Fra Moretta ha detto...

Senz'altro il libro di Forlani è stata una delle migliori letture italiane di quest'anno almeno per me e ho inoltre apprezzato vedere in azione un cattivo come Monostatos.

Nick Parisi. ha detto...

@ Eddy.
Ti ringrazio, mi fai contento, naturalmente ricambio. ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Fra.
Anche per me il libro di Forlani è stato una delle letture preferite scritte in lingua italiana di quest'anno, una gran bella sorpresa.

Argonauta Xeno ha detto...

Sottoscrivo. Gran bel libro, scritto bene e con un'evidente critica alla società italiana odierna. Sinceramente non mi aspettavo un libro così bello, anche perché negli anni passati mi era capitato di leggere critiche negative ai premi Urania.
E, tra parentesi, è il primo Urania che compro in edicola!
Tra l'altro anche i racconti sono molto ben fatti, difficile non immedesimarsi (per uno, come me, appena entrato nel mondo del lavoro) nella stagista del terzo. E chissà che tra un po' non si arrivi davvero allo "stu.pro".
Mille trovate, una prosa forbita ma scorrevolissima.
Potrei addirittura farne un post a sorpresa! ^^

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon.
E secondo me faresti bene! :)
Credimi con tutto che non sono più un novellino del mercato del lavoro mi sono immedesimato molto anche io con la povera stagista....sul serio non riesco a capire alcune critiche rivolte da un paio di utenti sul blog di Urania, sul fatto che non era fantascienza (sic)
Booooh! De gustibus....
Per me non solo è un ottimo romanzo di genere, ma è un ottimo romanzo tout court con la sua critica sociale.
Riguardo ai premi Urania, purtroppo è vero ci sono state diverse critiche negative negli anni scorsi più meno dal 2005/2006 in poi. Più che altro c' era stata tanta ripetitivitá con i soliti scontati tecnothriller e con gli ancora più scontati investigatori del futuro.
Certo possono piacere oppure no però ci voleva un bel cambio di marcia.

Anonimo ha detto...

L'università assorbe molto del tempo che ero solita dedicare alla lettura, e la cosa non mi piace per niente...la tua recensione comporta che la mia lista dei ''da leggere assolutamente'' si allunghi ulteriormente ... :)

Buon martedì Nick :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Misia.
Meno male allora che per un poco non sono previste altre recensioni librarie. Lol
Come procedono gli studi ?

Gianluca Santini ha detto...

Vabbè, alla fine - nonostante ciò che ti ho scritto tu sai dove - ho deciso di commentare direttamente qui. :D

La lettura sociale-politica la condivido, quindi per quanto mi riguarda la tua analisi si regge tranquillamente.
Hai fatto bene a sottolineare come i personaggi sono tutti degli outsider, tutte persone per un motivo o per un altro ai margini della società, e per questo gli unici a muoversi contro i senza-tempo.
Volendo è un tema che si riscontra anche nel King dei periodi migliori. :)

Ciao,
Gianluca

Massimo Citi ha detto...

Grazie per la rece. Sospettavo un romanzo poco comune, anche se ne ho lette soltanto 3 o 4 pagine. Alla prima occasione lo attacco.

Nick Parisi. ha detto...

@ Gianluca.
Ho letto il tuo post, tu sai dove. ;)
Credo che il tema dei disadattati come unici a combattere contro il Male è un tema che ricorre spesso nella letteratura del Terrore, come giustamente fai notare tu anche il King dei primi tempi faceva ricorso spesso a questo espediente narrativo, basti pensare a IT. ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Max.
Credimi I SENZA TEMPO merita senz'altro la lettura.

EDU ha detto...

Lo devo ancora prendere ma leggo recensioni (tra cui la tua) davvero positive.

Nick Parisi. ha detto...

@ EDU.
Credimi, il libro vale. Probabilmente è il miglior Premio Urania degli ultimi sei| sette anni.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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